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Dalla fine del Terzo Reich a oggi il mito nazi ha continuato a persistere nella xenofobia, nel razzismo e nell'antisemitismo contemporanei. Questo mito - ossia "la potenza che riunisce le forze e le direzioni fondamentali di un individuo o di un popolo, la potenza di un'identità sotterranea, invisibile e non empirica" - permane come una minacciosa presenza sulla storia dell'Europa e nella formazione dell'uomo europeo. Il nazismo - scrivono Philippe Lacoue-Labarthe e Jean-Luc Nancy - "non è stato un mero incidente della storia", ma il tentativo riuscito e sempre presente di fare del "sangue" e della "terra" la giustificazione estetico-politica per la più distruttiva mitopoiesi antiumanistica dell'Occidente. Introduzione di Mario Gennari.